Il momento dei $100K per le crypto? Non così in fretta, Morgan Stanley non è ancora convinta

Bitcoin ha superato il tetto dei 100.000 dollari ed Ether ha raggiunto un nuovo ATH non molto tempo fa.

Wall Street è tutta dentro, gli ETF stanno riversando miliardi nell’oro e nell’argento digitali, le aziende stanno riempiendo le loro casse di BTC ed ETH come se fossero le azioni più calde del momento.

Questi sono i principali eventi dell’anno finora. Sembra il grande momento delle crypto, giusto? Beh, non proprio.

Sorprendentemente, l’ultimo sondaggio tra gli stagisti di Morgan Stanley ha rivelato che i geni della finanza di domani?

Stanno semplicemente lì a guardare, senza davvero saltare sul carro.

Non interessati?

Oltre 650 stagisti pieni di entusiasmo, provenienti dal Nord America e dall’Europa, sono stati interrogati sulle criptovalute. I risultati? Solo il 18% possiede o utilizza criptovalute.

È un po’ di più rispetto al 13% dell’anno scorso, certo, ma insomma, non è certo una corsa. Più della metà, il 55% per essere precisi, non prende nemmeno in considerazione le crypto.

Ora, certo, è in calo rispetto al 63%, quindi c’è una piccola luce in fondo al tunnel, ma il disinteresse della maggioranza? È un bagno di realtà.

Le crypto stanno facendo sfoggio di sicurezza, dal gennaio 2024, 11 ETF spot su Bitcoin hanno raccolto decine di miliardi di dollari.

ETF su Ether? Altri 12,4 miliardi di dollari. Grandi cifre, vero? Le aziende stanno aggiungendo questi asset ai loro bilanci come se fossero le nuove azioni del caffè.

Ma i giovani della finanza, quelli che dovrebbero plasmare il futuro di Wall Street, non stanno ancora comprando tutto questo entusiasmo. Sono cauti, scettici.

Tecnologia del futuro

E sono stati interrogati anche su altri argomenti, come l’intelligenza artificiale. Ora, qui cambia tutto.

Il sondaggio di Morgan Stanley dipinge un quadro quasi universale di adozione dell’AI: il 96% degli stagisti statunitensi, il 91% in Europa, utilizza strumenti di AI ogni giorno, lodando come questi dispositivi facciano risparmiare tempo e rendano la vita più facile.

Ma non applaudite troppo presto, l’88% si preoccupa anche dell’accuratezza dell’AI. Questi dubbi da principianti riecheggiano le preoccupazioni dei grandi sulle affidabilità dell’AI.

Tuttavia, è innegabile: l’AI è la superstar brillante che nel 2025 comanderà oltre mezzo trilione di dollari dalle tasche dei giganti tech. Puntano sull’AI, non sul codice blockchain.

L’eroe e il compagno

Quindi, qual è la morale? Le crypto, con i loro prezzi da record e il forte sostegno istituzionale, stanno ancora giocando il ruolo dell’outsider, il mantra “siamo ancora agli inizi” resta valido anche nel 2025.

Ora sembra che l’AI stia rubando la scena, conquistando cuori e fogli di calcolo, lasciando le criptovalute a sembrare la notizia di ieri tra gli stagisti.

La blockchain è il compagno silenzioso e incerto, mentre l’AI è l’eroe. E mentre Bitcoin raggiunge vette leggendarie, è il silenzio cauto dei giovani finanzieri a raccontare la vera storia.