Il prezzo dell'oro supera i 3.500 dollari, raggiungendo un nuovo massimo storico, spinto dalle scommesse sul taglio dei tassi della Federal Reserve

Il prezzo dell’oro ha raggiunto un livello record, mentre le prospettive di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e le preoccupazioni sulla sua indipendenza hanno dato nuovo slancio al rally dei metalli preziosi degli ultimi anni.

Durante le prime ore di negoziazione in Asia di martedì, l’oro spot è salito fino allo 0,9%, raggiungendo i 3.508,73 dollari l’oncia, superando il precedente massimo registrato ad aprile; successivamente i guadagni si sono leggermente ridotti. Dall’inizio dell’anno, il prezzo dell’oro è aumentato di oltre il 30%, diventando una delle principali materie prime con la migliore performance.

Dopo che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha aperto cautamente la porta a un taglio dei tassi a settembre, le aspettative di un taglio già questo mese sono aumentate, alimentando l’ultima ondata di rialzi dell’oro. Il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, che sarà pubblicato questo venerdì, potrebbe fornire ulteriori segnali di debolezza del mercato del lavoro, offrendo così ulteriore sostegno a un taglio dei tassi.

“Gli investitori stanno aumentando l’allocazione in oro, soprattutto ora che un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve sembra imminente, e questo sta spingendo i prezzi dell’oro verso l’alto,” ha dichiarato Joni Teves, strategist del gruppo UBS. “La nostra previsione di base è che nei prossimi trimestri il prezzo dell’oro continuerà a raggiungere nuovi massimi. Un contesto di tassi più bassi, dati economici deboli, crescente incertezza macroeconomica e rischi geopolitici rafforzano il ruolo dell’oro come strumento di diversificazione del portafoglio.”

Negli ultimi tre anni, i prezzi di oro e argento sono più che raddoppiati, mentre i rischi geopolitici, economici e nel commercio globale sono aumentati, alimentando la domanda di questi tradizionali asset rifugio. Quest’anno, gli attacchi di Trump alla Federal Reserve si sono intensificati, diventando un nuovo motivo di preoccupazione per gli investitori; le preoccupazioni sull’indipendenza della Fed potrebbero indebolire la fiducia negli Stati Uniti.

L’ultima volta che l’oro è salito a livelli record è stato ad aprile, quando Trump ha annunciato un piano preliminare per imporre dazi generalizzati alla maggior parte dei partner commerciali degli Stati Uniti. Successivamente, poiché Trump ha sospeso alcune delle proposte commerciali più aggressive, la domanda di asset rifugio si è raffreddata, il prezzo dell’oro è rapidamente sceso e si è mantenuto in un intervallo ristretto per alcuni mesi.

“Lo spazio sopra i 3.500 dollari è ancora sconosciuto, quindi il mercato seguirà da vicino l’andamento dei prezzi. L’ultima volta che il prezzo dell’oro ha superato i 3.500 dollari è stato durante la giornata di negoziazione, quindi siamo molto curiosi di vedere se il prezzo riuscirà a chiudere sopra questo livello, poiché ciò potrebbe generare un ulteriore slancio rialzista,” ha dichiarato Christopher Wong, strategist FX di OCBC Bank. “Il rischio che emergano nuovi rischi geopolitici e incertezze politiche rimane, il che continuerà a favorire l’oro.”

Nel frattempo, l’argento sta registrando un rally ancora più marcato, con un aumento di oltre il 40% dall’inizio dell’anno; lunedì il prezzo ha superato per la prima volta dal 2011 i 40 dollari l’oncia. L’argento è inoltre apprezzato per il suo utilizzo industriale in tecnologie di energia pulita come i pannelli solari. In questo contesto, secondo la Silver Institute, il mercato si avvia verso il quinto anno consecutivo di deficit di offerta. L’indebolimento del dollaro ha inoltre rafforzato il potere d’acquisto dei principali paesi consumatori come Cina e India.

Gli investitori si stanno riversando negli ETF supportati dall’argento, con le posizioni che sono aumentate per il settimo mese consecutivo ad agosto. Questo ha ridotto le scorte di argento a Londra, mantenendo il mercato sotto pressione. I tassi di leasing – che riflettono il costo del prestito del metallo, solitamente a breve termine – restano elevati intorno al 2%, ben al di sopra del livello normale vicino allo zero.

Le preoccupazioni per possibili dazi statunitensi hanno inoltre sostenuto i metalli preziosi. La scorsa settimana, l’argento è stato aggiunto alla lista delle materie prime critiche di Washington, dove era già presente il palladio.

Al momento della pubblicazione, l’oro spot è salito dello 0,45%, a 3.491,5 dollari l’oncia. Il Bloomberg Dollar Spot Index è rimasto stabile. Il prezzo dell’argento è rimasto pressoché invariato, a 40,67 dollari l’oncia. Il prezzo del platino è aumentato, mentre quello del palladio è diminuito.