Nubank esplorerà l'integrazione delle stablecoin per le sue carte di credito. L'adozione delle stablecoin è in aumento.
La più grande neo banca dell’America Latina, Nubank, vuole integrare stablecoin ancorate al dollaro statunitense nella sua infrastruttura di carte di credito.
- Nubank prevede di testare i pagamenti con stablecoin ancorate al dollaro USA tramite le sue carte di credito entro la fine dell’anno.
- Il vicepresidente Roberto Campos Neto afferma che la blockchain potrebbe fungere da ponte tra il sistema bancario tradizionale e gli asset digitali.
- L’adozione delle stablecoin è in crescita nei mercati latinoamericani come Brasile e Argentina.
Secondo quanto riportato dai media locali, fonti interne a Nubank ritengono che la tecnologia blockchain abbia il potenziale per colmare il divario tra il sistema bancario tradizionale e il mercato degli asset digitali, motivo per cui la banca sta preparando programmi pilota che consentiranno ai clienti di regolare le transazioni con carta di credito utilizzando stablecoin.
Roberto Campos Neto, ex governatore della banca centrale brasiliana e attuale vicepresidente di Nubank, sta guidando i piani di integrazione delle stablecoin e ha dichiarato che la banca inizierà a testare i pagamenti alimentati da stablecoin con le sue carte di credito entro la fine dell’anno.
Non è stata ancora comunicata una tempistica precisa per il pilota, né una data di lancio provvisoria per il sistema.
L’adozione delle stablecoin è in aumento
“Oggi, il primo problema citato da tutte le banche centrali è la crescita significativa del settore degli asset digitali e come raggiungere questa crescita senza generare disintermediazione del credito”, si legge in una citazione tradotta di Campos Neto.
“Il problema principale è trovare una soluzione in cui la banca possa ricevere un deposito sotto forma di token ed effettuare un’operazione di credito su di esso.”
Ha poi affrontato il tema della rapida adozione delle stablecoin, soprattutto nei mercati emergenti, spiegando che esse offrono un accesso più facile al dollaro USA e vengono sempre più utilizzate come copertura contro la svalutazione della valuta locale e l’incertezza economica.
“Quello che mostrano i dati è che le persone non acquistano per effettuare transazioni, ma acquistano come riserva di valore. E dobbiamo capire perché sta accadendo questo. Penso che stia cambiando un po’, ma dobbiamo comprenderlo,” ha aggiunto Campos Neto.
I principali mercati latinoamericani, dove le rimesse giocano un ruolo importante nel reddito familiare, hanno tutti registrato un aumento dell’uso delle stablecoin negli ultimi anni. In Brasile, ad esempio, secondo i funzionari della banca centrale, le stablecoin rappresentano la maggior parte delle transazioni crypto.
Altrove, gli argentini si sono rivolti sempre più a USDt e USDC mentre l’inflazione è salita a tre cifre, mentre in Venezuela i token ancorati al dollaro hanno iniziato a sostituire il bolívar nel commercio quotidiano.
In effetti, questa domanda non è passata inosservata da altri attori del settore bancario latinoamericano. All’inizio di quest’anno, Itaú Unibanco, la più grande banca del Brasile e dell’America Latina, ha rivelato di avere in programma lo sviluppo di una propria stablecoin interna.
La storia di Nubank con blockchain e crypto
Da quando è entrata nel settore degli asset digitali nel 2022, quando ha lanciato il trading crypto per oltre 100 milioni di clienti in Brasile, Messico e Colombia, Nubank ha costantemente introdotto nuove offerte.
Lo scorso marzo, la neo banca ha ampliato nuovamente il suo portafoglio, introducendo Cardano, Cosmos, Near Protocol e Algorand sulla sua piattaforma. All’inizio dell’anno, Nubank ha iniziato a offrire un rendimento annuo del 4% sulle detenzioni di USDC, diventando una delle prime grandi banche della regione a integrare i rendimenti delle stablecoin nelle app bancarie di uso quotidiano.
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