Il tribunale stabilisce in una decisione storica che i Bored Ape NFT non sono titoli.

Un giudice federale in California ha respinto una class action contro Yuga Labs, creatore della collezione NFT Bored Ape Yacht Club, un tempo dominante, stabilendo che i collezionabili digitali non possono essere considerati titoli.  

Il giudice di Los Angeles, Fernando M. Olguin—nominato nel 2013 dall’ex presidente Barack Obama—ha stabilito giovedì che i Bored Ape NFT non soddisfano diversi criteri del test utilizzato per determinare lo status di titolo delle transazioni finanziarie.

Olguin ha stabilito che Bored Ape NFTs dovrebbero essere considerati diversi da altre collezioni NFT precedentemente ritenute plausibilmente titoli—particolarmente gli NFT NBA Top Shot di Dapper Labs e gli NFT di DraftKings—dato che i querelanti hanno acquistato i Bored Apes su marketplace di terze parti come OpenSea e Coinbase, e non su un marketplace controllato dall’emittente degli NFT.

I Bored Ape NFTs non soddisfano il necessario requisito di “impresa comune” del test utilizzato dai tribunali per determinare se un asset sia un titolo, ha stabilito Olguin.

“In sintesi, i querelanti non hanno allegato il tipo di ‘interazione’ tra i presunti titoli e l’‘ecosistema’ proprietario che ha sostenuto la logica di Dapper Labs e DraftKings, e quindi non hanno adeguatamente allegato la comunanza orizzontale,” ha scritto. 

Il giudice ha inoltre rilevato che la riscossione da parte di Yuga Labs di una creator royalty fee su ogni vendita di Bored Ape suggerisce “una separazione delle fortune [dei querelanti] da quelle dei convenuti, che avrebbero potuto guadagnare anche se i querelanti avessero venduto i propri NFT in perdita.” Gli emittenti di NFT si affidano alle creator royalties come forma di ricavo, raccogliendo una commissione incorporata—talvolta superiore al 10%—ogni volta che il token collezionabile viene comprato e venduto.

La logica della corte contrasta nettamente con le argomentazioni legali avanzate dalla SEC durante l’amministrazione Biden—particolarmente l’idea che le creator royalties indicassero che un asset fosse un titolo, incoraggiato dai suoi creatori ad essere rivenduto. 

Per anni, Yuga Labs è stata in prima linea in uno stallo legale con il governo federale riguardo allo status di titolo degli NFT, dato il ruolo di primo piano dell’azienda nel settore. Un tempo status symbol molto richiesti che da allora hanno perso valore e rilevanza culturale, i Bored Ape NFTs hanno comunque registrato un volume di scambi sismico di 7.2 billions di dollari dal lancio nel 2021. 

All’inizio di quest’anno, Yuga Labs ha annunciato che la SEC aveva chiuso la sua indagine pluriennale sull’azienda, come parte del riallineamento pro-crypto aggressivo dell’amministrazione Trump. La SEC ha inoltre chiuso un’indagine simile sul marketplace NFT OpenSea.

È una cosa che la SEC decida di non perseguire certi casi contro progetti NFT, ed è un’altra che un tribunale federale si pronunci in modo definitivo sulla questione, come avvenuto questa settimana nel caso Yuga. 

Nonostante l’importanza della sentenza, i Bored Ape NFTs sembrano in gran parte non influenzati. Il floor price della collezione—il prezzo dell’NFT più economico disponibile in una collezione—è sceso del 2% nelle ultime 24 ore, a $37,337 al momento della scrittura. Si tratta di un calo del 90% rispetto al massimo storico del progetto di $369,900, raggiunto nell’aprile 2022. 

I rappresentanti di Yuga non hanno risposto immediatamente alla richiesta di commento di Decrypt su questa storia.