I mercati crypto crollano dopo la minaccia di dazi di Trump: BTC scende sotto i 117k dollari

Il 10 ottobre, il Presidente Donald Trump ha dichiarato che avrebbe imposto un “massiccio aumento” dei dazi sulle importazioni cinesi. L’annuncio è arrivato dopo che Pechino ha introdotto nuove restrizioni sulle esportazioni di materiali di terre rare, fondamentali per la tecnologia e la produzione di difesa.

La dichiarazione di Trump ha ricordato al mercato il 2 aprile, quando il suo annuncio dei dazi del “Liberation Day” aveva spaventato i mercati. Venerdì ha rinnovato queste preoccupazioni, lasciando intendere una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e alimentando la volatilità sui mercati globali.

Bitcoin (BTC) è immediatamente sceso sotto i 119.000$ dopo aver raggiunto massimi storici all’inizio della settimana e ora viene scambiato sotto i 117.000$. Ethereum (ETH) è appena sceso sotto i 4.000$, mentre il livello dei 200$ per Solana (SOL) potrebbe essere presto messo alla prova.

Le azioni legate alle criptovalute come Coinbase, Robinhood e MicroStrategy sono diminuite dal 5 al 10% poiché gli asset digitali e i titoli tecnologici sono stati venduti contemporaneamente.

Gli indici azionari statunitensi sono scesi immediatamente dopo i commenti. L’S&P 500 ha chiuso in calo del 2,71% e il Dow Jones Industrial Average ha perso quasi 900 punti. Il Nasdaq Composite ha registrato la perdita maggiore con un calo giornaliero del 3,56%.

L’oro è salito di oltre l’1% nella giornata, segnalando che è effettivamente l’unico bene rifugio, non le criptovalute.

Shutdown e ritardi normativi

La svendita è avvenuta mentre lo shutdown del governo statunitense entrava nel suo decimo giorno, lasciando agenzie come la Securities and Exchange Commission a operare con personale ridotto. La SEC ha confermato il 10 ottobre che la maggior parte dei processi di revisione e approvazione ordinari, incluse le pratiche in sospeso relative alle criptovalute, rimarranno ritardati fino alla ripresa dei finanziamenti.

La sessione di venerdì ha visto un ampio spostamento verso la riduzione del rischio dopo la minaccia di dazi di Trump e il continuo stallo fiscale a Washington. Il prezzo dell’oro è salito di oltre l’1% mentre il petrolio è sceso ai minimi degli ultimi cinque mesi. La combinazione di tensioni commerciali, incertezza politica e scarsa attività normativa ha contribuito al calo sia dei mercati tradizionali che di quelli digitali durante la giornata.