La Russia riconosce la popolarità delle criptovalute tra i suoi cittadini mentre la Banca Centrale valuta il coinvolgimento delle banche

La Russia si sta avvicinando all'integrazione formale delle criptovalute nel proprio sistema finanziario, mentre i funzionari riconoscono l'adozione diffusa e la banca centrale si prepara a consentire alle banche di gestire asset digitali sotto stretto controllo.

Secondo un  report di TASS, il Vice Ministro delle Finanze Ivan Chebeskov ha dichiarato che circa 20 milioni di russi utilizzano ora le criptovalute “per vari scopi”, descrivendole come una realtà che il governo deve affrontare piuttosto che contrastare.

TASS ha riportato che Chebeskov ha sostenuto che lo Stato deve sviluppare infrastrutture domestiche sia per proteggere gli utenti sia per garantire “benefici economici e tecnologici” al paese.

La portata di questa adozione è stata evidenziata da nuovi dati citati da TASS provenienti dalla Bank of Russia.

Secondo l'agenzia di stampa, i saldi complessivi dei cittadini russi sui wallet degli exchange di criptovalute ammontavano a 827 miliardi di rubli (circa 10.15 miliardi di dollari) alla fine di marzo 2025, con un aumento del 27% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

TASS ha affermato che la maggior parte di questi fondi era detenuta in bitcoin (62,1%), seguiti da ether (22%) e stablecoin USDT e USDC (15,9%). Secondo TASS, la banca centrale prevede inoltre di monitorare gli investimenti e le attività di prestito in criptovalute tra gennaio e febbraio 2026.

La banca centrale prepara regole rigide per le banche che entrano nel settore crypto

In un altro sviluppo, Interfax  ha riportato che il Primo Vice Governatore Vladimir Chistyukhin ha dichiarato che la Bank of Russia ha deciso di consentire per la prima volta alle banche di operare nel settore crypto.

Parlando alla conferenza Finopolis, Chistyukhin ha affermato che il regolatore ha preso questa decisione dopo aver consultato il settore bancario, ma intende imporre limiti rigorosi al capitale e requisiti di riserva per garantire che l'attività crypto non diventi una linea di business “dominante”.

Interfax ha inoltre riferito che la banca centrale ha proposto a marzo di consentire le transazioni in criptovalute solo a “investitori altamente qualificati”, con criteri ancora in fase di discussione.

Questi includono portafogli di investimento del valore di almeno 100 milioni di rubli o un reddito annuo superiore a 50 milioni di rubli. A maggio, il regolatore ha emesso una lettera raccomandando agli istituti di credito di limitare la loro esposizione alle criptovalute a circa l'1% del capitale mentre sviluppa nuove regole per la misurazione dei rischi legati alle crypto.

Nel complesso, i report suggeriscono un cambiamento di politica: i funzionari russi stanno ora riconoscendo pubblicamente il ruolo radicato delle criptovalute nell'economia, mentre preparano un percorso rigorosamente regolamentato per consentire alle banche di partecipare al mercato.