Microsoft valuta la sua partecipazione in OpenAI a 135 miliardi di dollari mentre le aziende affrontano pressioni legali

Martedì, Microsoft e OpenAI hanno annunciato una partnership ristrutturata che valuta la partecipazione del gigante di Redmond a 135 miliardi di dollari, circa il 27% della nuova public-benefit company di OpenAI, anche se entrambe le aziende stanno affrontando controlli antitrust e una causa federale che le accusa di monopolizzazione delle risorse computazionali.

L'accordo rivisto supporta la trasformazione di OpenAI in OpenAI Group PBC sotto la nonprofit OpenAI Foundation, e posiziona Microsoft come “frontier model partner” dell’azienda fino al 2032, secondo una dichiarazione di martedì.

Il presidente del consiglio Bret Taylor e il CEO Sam Altman ora possono controllare i poteri di nomina e rimozione del consiglio di amministrazione della PBC, consolidando l'autorità di Altman. 

OpenAI continuerà a destinare circa il 20% dei ricavi a Microsoft, anche se entrambe le parti si aspettano che tale flusso finisca una volta che un panel indipendente certificherà il raggiungimento dell’intelligenza artificiale generale.

Microsoft mantiene licenze IP esclusive sui modelli e prodotti di OpenAI fino al 2032, inclusi i sistemi post-AGI, ma secondo la dichiarazione non detiene alcun diritto sull’hardware consumer prodotto da OpenAI.

Il gigante dell’AI può collaborare con sviluppatori terzi su prodotti congiunti, distribuire modelli open-weight che rispettano le soglie di sicurezza, servire agenzie di sicurezza nazionale degli Stati Uniti su qualsiasi infrastruttura cloud e perseguire in modo indipendente le proprie capacità di ricerca AGI, precedentemente bloccate dalle clausole di esclusività di Microsoft.

I prodotti API sviluppati con terze parti saranno esclusivi di Azure, mentre i prodotti non-API potranno essere distribuiti su qualsiasi provider cloud.

Microsoft e OpenAI non hanno risposto immediatamente alla richiesta di commento di Decrypt.

L’annuncio arriva in un momento di crescente pressione legale, poiché una class-action presentata due settimane prima accusa Microsoft di aver sfruttato l’accordo di esclusività Azure del 2019 per limitare la capacità computazionale di ChatGPT, mantenendo artificialmente i tassi di abbonamento a “100-200 volte” quelli dei concorrenti durante il conflitto sui prezzi dell’AI di febbraio. 

“L’AI che costruiamo oggi plasmerà il nostro domani. Il percorso che stiamo seguendo, dominato da AI centralizzate, è pieno di pericoli,” ha dichiarato Jiahao Sun, CEO di FLock.io, a Decrypt. “Quando poche entità potenti controllano l’AI, rischiamo di creare sistemi che riflettono una visione del mondo ristretta, perpetuando pregiudizi ed erodendo la fiducia. 

OpenAI si è anche impegnata ad acquistare 250 miliardi di dollari in servizi Azure aggiuntivi, anche se Microsoft ha rinunciato al diritto di prelazione come fornitore di risorse computazionali. 

Il requisito che OpenAI reperisse tutte le risorse computazionali esclusivamente da Microsoft era diventato un punto di forte attrito, poiché gli 800 milioni di utenti settimanali di ChatGPT e le esigenze di ricerca aumentavano i costi infrastrutturali.

La partnership è iniziata nel luglio 2019 con un investimento da 1 miliardo di dollari che ha reso Microsoft il provider cloud esclusivo di OpenAI, e si è rafforzata nel gennaio 2023 con un’espansione da diversi miliardi di dollari che ha posizionato Microsoft come principale sostenitore di OpenAI.

L’ultimo annuncio arriva anche mentre OpenAI ha rivelato segnali preoccupanti sulla salute mentale tra i suoi utenti: circa 1,2 milioni di utenti settimanali, ovvero circa lo 0,15% degli attivi, hanno mostrato indicatori espliciti di pianificazione o intento suicida.