I Bitcoin ETF subiscono prelievi per 946 milioni di dollari

Gli ETF americani su Bitcoin hanno subito una massiccia fuoriuscita di capitali la scorsa settimana. Gli investitori istituzionali si sono tirati indietro dopo che Jerome Powell ha spento le speranze di un taglio dei tassi a dicembre. Controcorrente, gli ETF su Solana si ritagliano una nicchia con afflussi record.

Emorragia di capitali sugli ETF Bitcoin

Gli exchange-traded fund su Bitcoin hanno vissuto una settimana difficile. Secondo l’asset manager CoinShares, 946 milioni di dollari sono usciti dagli undici ETF spot su Bitcoin americani.

Il prodotto di punta di BlackRock, l’iShares Bitcoin Trust, ha subito la perdita maggiore con 400 milioni di dollari di prelievi. Complessivamente, tutti i prodotti indicizzati agli asset digitali mostrano deflussi netti per 360 milioni di dollari.

Gli investitori hanno interpretato le recenti dichiarazioni di Jerome Powell come un segnale di allarme. Il presidente della Federal Reserve ha infatti messo in dubbio un possibile taglio dei tassi a dicembre. 

“ Questo tono restrittivo, combinato con la notevole assenza di pubblicazioni di dati economici chiave dagli Stati Uniti, sembra aver gettato gli investitori nell’incertezza.” ha spiegato James Butterfill, direttore della ricerca di CoinShares.

Questa paralisi nei dati economici è il risultato dello “shutdown” del governo statunitense, che ormai dura da oltre 33 giorni. Gli investitori stanno quindi navigando alla cieca, privati degli indicatori abituali che guidano le loro decisioni. Questa situazione crea un clima di incertezza particolarmente sfavorevole per asset rischiosi come Bitcoin.

Il tracollo degli ETF americani contrasta però con la performance dei fondi europei. Germania e Svizzera hanno registrato afflussi netti per oltre 30 milioni di dollari. 

Canada e Australia hanno rispettivamente attirato 8,5 milioni e 7,2 milioni di dollari. Una diversificazione geografica che illustra l’interesse ancora intatto per l’oro digitale, nonostante le turbolenze americane.

Solana si afferma come alternativa durante la tempesta

Mentre Bitcoin affronta la tempesta, Solana sta diventando la preferita degli investitori. Gli ETF basati su SOL hanno attirato 421 milioni di dollari in una settimana. Questa performance spettacolare si spiega con il recente lancio dei fondi americani a fine ottobre, che ha scatenato un vero entusiasmo.

Il Bitwise Solana ETF (BSOL), quotato al Nasdaq, gestisce già 105 milioni di dollari a una settimana dal lancio. Il suo concorrente, il Rex-Osprey Solana Staking ETF (SSK), ha superato la soglia dei 100 milioni di dollari in dodici giorni di negoziazione. Questi numeri riflettono l’appetito crescente delle istituzioni per l’ecosistema Solana, da tempo considerato una valida alternativa a Ethereum.

I mercati crypto hanno comunque vissuto un lunedì cupo. Oltre un miliardo di dollari in contratti sono stati liquidati, con Bitcoin ed Ethereum che rappresentano rispettivamente 312 milioni e 303 milioni di dollari. Al momento della scrittura, bitcoin veniva scambiato a 106.663 dollari dopo un calo del 2,5%. Ethereum ha perso il 5,1% arrivando a 3.657 dollari.

Una boccata d’ossigeno in vista per il 2026

L’orizzonte potrebbe schiarirsi all’inizio del 2026. La Fed prevede di riprendere gli acquisti di titoli di Stato nel primo trimestre, ponendo fine a tre anni di riduzione del bilancio. 

Questa decisione, seppur tecnica, potrebbe stabilizzare i mercati finanziari e dare un po’ di respiro agli asset digitali. Gli analisti prevedono circa 35 miliardi di dollari di acquisti mensili, sufficienti a mantenere la liquidità nel sistema.

Per ora, gli investitori crypto devono convivere con un contesto macroeconomico incerto. La cautela della Fed, unita alla mancanza di dati economici affidabili, crea un cocktail delicato. 

Ma l’entusiasmo per nuovi prodotti finanziari come gli ETF su Solana dimostra che l’appetito istituzionale resta intatto. Il mercato attende semplicemente segnali più chiari dalla banca centrale americana.