La quantità totale di DOT sarà fissata? Gavin rivela una direzione di design chiave nel gruppo chat JAM!

Gavin non si ferma nemmeno nel fine settimana e risponde alle domande della community nel gruppo chat di JAM! Ha rivelato molte informazioni Alpha degne di nota sulla roadmap del protocollo JAM. 👀

Non solo ha spiegato come si svilupperà in futuro il servizio Bootstrap di JAM e le sue possibili implementazioni diversificate, ma ha anche proposto per la prima volta un'idea radicale e di "significato costituzionale": fissare la quantità totale di DOT a π × 10⁹ (circa 3.14 miliardi) e scriverlo nel blocco di genesi di JAM.

Le parole chiave di questa discussione includono:

• Servizio Bootstrap: il "sistema di plugin di avvio" della chain JAM, che in futuro non sarà più monopolizzato da Parity e potrà essere implementato e sostituito da diversi team
• π × 10⁹: una proposta simbolica per fissare la quantità totale di DOT, alla base di un design economico più stabile e resistente agli abusi di governance
• Gray Paper Editorial Board (GPEB): sostituirà gradualmente Gavin, guidando l'evoluzione delle versioni del protocollo JAM
• Fork autonomo: Polkadot può scegliere in qualsiasi momento la versione del protocollo, o addirittura creare il proprio "Blue Paper", garantendo la sovranità tecnica della community
• Chi finanzia? Se il Treasury di Polkadot adotta JAM, dovrebbe sostenere il budget operativo di base del comitato editoriale

Questa non è solo una "raccolta di domande e risposte", ma in realtà delinea il quadro completo di come Gavin immagina che il protocollo JAM evolva verso neutralità tecnica + governance controllabile + evoluzione autonoma.

In questo articolo analizzeremo tutti i punti chiave emersi da questa conversazione, per farti capire chiaramente la prossima direzione tecnica e il modello di governance del protocollo JAM.

Come si svilupperà il servizio Bootstrap di JAM?

Gavin ha affermato che il servizio Bootstrap attualmente sviluppato da Parity non è ancora completo, ma nei prossimi mesi continuerà a essere migliorato, con più funzionalità e documentazione più chiara.

Ancora più importante: in futuro il servizio Bootstrap di JAM non avrà una sola versione e non sarà monopolizzato da Parity.

Ha fatto un esempio: proprio come ci sono molti tipi di BIOS per computer, anche diversi team possono sviluppare il proprio servizio Bootstrap, purché seguano determinati standard di formato. Questo significa che la rete JAM avrà modalità di avvio infrastrutturale diversificate e sostituibili, offrendo maggiore flessibilità a sviluppatori ed ecosistema.

Forse ti starai chiedendo cos'è il servizio Bootstrap di JAM?

Spiegazione semplice, puoi considerarlo come:

Quando la chain JAM si avvia, carica i servizi delle "funzionalità di base", proprio come il BIOS si avvia quando accendi il computer.

Ad esempio, se in futuro il protocollo JAM sostituirà la relay chain di Polkadot, qual è il primo passo per avviare questa chain? Devi dire alla chain:

• C'è un sistema di staking?
• C'è un sistema di governance?
• Chi sono gli account iniziali? Come vengono distribuiti i DOT iniziali?
• È necessario impostare alcune funzionalità di smart contract?
• Vuoi collegare un servizio esterno (come un sistema di voto, un oracolo, ecc.)?

Questi elementi non sono codificati nel protocollo, ma vengono iniettati tramite un servizio modulare al momento dell'avvio (bootstrap) della chain. Questo servizio è ciò che Gavin chiama "servizio Bootstrap".

Quindi, il ruolo del servizio Bootstrap è:

• Inizializzare i moduli della chain JAM: ad esempio staking, governance, treasury, ecc.
• Iniettare la logica operativa: ad esempio "qual è la quantità totale di DOT", "come vengono distribuiti i DOT", "chi può votare", ecc.
• Definire lo stato iniziale della chain: ad esempio quali servizi sono presenti nel blocco di genesi e in quale ordine entrano in vigore

Bootstrap è il "menu di avvio personalizzato" della chain JAM, determina quali funzionalità e configurazioni saranno presenti all'avvio della chain.

Perché Gavin dice che il Bootstrap non dovrebbe essere controllato solo da Parity?

Perché sarebbe come se tutti i computer del mondo potessero avviarsi solo con il BIOS di Microsoft: non sarebbe né sicuro né libero.

Vuole che in futuro non solo Parity, ma anche altri team possano sviluppare servizi Bootstrap con stili diversi, ad esempio:

• Alcuni focalizzati sulla privacy
• Altri puntano sull'espansione delle prestazioni
• Altri ancora servono settori specifici (come chain per giochi, dati, ecc.)

Solo così JAM sarà una vera piattaforma di calcolo aperta e componibile.

Servizio Bootstrap = il meccanismo che permette di installare "plugin di avvio" sulla chain JAM.

Determina quali capacità avrà la chain all'avvio e come sarà configurata.

Gavin vuole renderlo flessibile, standardizzato e aperto allo sviluppo da parte di qualsiasi team, non solo Parity.

Cosa significa π × 10⁹? Ha a che fare con la quantità totale di DOT?

Gavin ha proposto un'idea radicale ed elegante: fissare la quantità totale di DOT a π × 10⁹ (circa 3.14 miliardi) e scriverlo direttamente nel blocco di genesi di JAM.

Vuole, in questo modo, rimuovere completamente il potere di modificare la quantità totale di DOT dalla governance on-chain, evitando che venga cambiata arbitrariamente o riproposta più volte. Se davvero si volesse cambiare, sarebbe necessario un hard fork dell'intero protocollo.

Questo aumenterebbe notevolmente la stabilità della politica economica di DOT, avvicinandosi a un design di livello "costituzionale".

Sebbene l'idea di "fissare la quantità totale di DOT a π × 10⁹" sia una proposta di policy, non nasce dal nulla, ma si basa sulle capacità di design di base del protocollo JAM.

Nella sezione 4.6 "Economics" della Gray Paper di JAM (v0.7.0) si afferma chiaramente:

• JAM è un sistema cripto-economico che combina crittografia e teoria dei giochi;
• Definisce un concetto nativo di "token", tutti i saldi degli account (balance) appartengono a N₂⁶⁴, cioè non superano circa 18 miliardi di token;
• Stabilisce anche che l'unità minima è 10⁻⁹, adottando un'unità standard di 10⁹ (invece di 10¹⁸ come Ethereum);
• La Gray Paper sottolinea che la quantità totale effettivamente emessa dovrebbe essere molto inferiore a questo limite.

Questo offre la fattibilità a livello di protocollo per la proposta di Gavin di "fissare la quantità totale di DOT a π × 10⁹ (circa 3.14 miliardi)".

In altre parole, JAM di per sé non definisce una politica economica, ma offre un meccanismo sufficientemente neutro e flessibile che permette a reti come Polkadot di decidere autonomamente, tramite il servizio Bootstrap, la quantità totale di token, la modalità di distribuzione, ecc.

Puoi pensare a JAM come a un sistema di portafoglio che può contenere fino a 18 miliardi di token, ma quanto denaro metterci e chi controlla la coniazione lo decidi tu (tramite il servizio Bootstrap). È solo un framework, non stabilisce la policy.

Chi decide la versione del protocollo JAM?

Ogni versione del protocollo JAM corrisponde a una versione specifica della Gray Paper.

Gavin ha dichiarato che la Gray Paper più recente rappresenta il protocollo JAM più aggiornato e alcune versioni saranno sottoposte ad audit esterni, diventando versioni "pronte per la produzione".

La community di Polkadot può decidere tramite governance quale versione di JAM adottare sulla mainnet. Altre chain possono scegliere versioni diverse per costruire la propria rete. Questo modello aumenterà notevolmente la flessibilità e l'autonomia nell'evoluzione del protocollo.

Gavin guiderà sempre la Gray Paper?

Sebbene Gavin sia attualmente il caporedattore della Gray Paper, ha anche in programma di creare un Gray Paper Editorial Board (GPEB, comitato editoriale della Gray Paper).

Questo comitato sarà composto da membri con forti competenze tecniche e profonda partecipazione allo sviluppo del protocollo JAM, e in futuro deciderà collettivamente l'evoluzione delle versioni, le priorità e la direzione a lungo termine del protocollo JAM.

Se un giorno Gavin non sarà più attivo, questo comitato diventerà il "governo di fatto" del protocollo JAM.

Cosa succede se la community non è d'accordo con la direzione del GPEB?

Gavin ha chiaramente affermato: la community di Polkadot mantiene la piena sovranità sul protocollo.

Se non è d'accordo con la direzione del GPEB, Polkadot può scegliere una versione diversa del protocollo JAM, o addirittura fare il fork di una propria versione, come ha scherzato dicendo che la Polkadot DAO può tranquillamente creare un "Blue Paper" 😄

Ha anche in programma, dopo la v1.0, di rendere la Gray Paper open source (forse con una licenza Copyleft protetta da brevetto), permettendo fork, utilizzo e miglioramento liberi a determinate condizioni.

Chi finanzia il funzionamento del GPEB?

Se Polkadot decide di costruire la rete a lungo termine su JAM, secondo Gavin, il Treasury di Polkadot dovrebbe finanziare il funzionamento regolare del GPEB, inclusa l'organizzazione di riunioni, la discussione delle priorità e la definizione degli standard.

Allo stesso tempo, se anche altre reti si basano su JAM, spera che anch'esse si assumano le relative responsabilità di manutenzione.

Gavin prevede inizialmente di selezionare personalmente i membri del GPEB, dando priorità a chi ha un solido background tecnico e ha contribuito concretamente allo sviluppo di JAM. In seguito, nominerà dei vicedirettori e trasferirà gradualmente il potere di selezione dei membri al comitato stesso, alla Polkadot Fellowship, alla Web3 Foundation e ad altre istituzioni.

Gavin vuole creare un meccanismo "costituzionale" JAM che non dipenda dalla governance tramite voto

Dalla fissazione della quantità totale di DOT, al passaggio dell'evoluzione di JAM al comitato editoriale della Gray Paper, fino a permettere alla community di mantenere la sovranità sulla governance tramite fork, Gavin cerca di costruire un modello di governance del protocollo "resistente agli abusi di governance e guidato dalla tecnologia".

Questa non è solo una correzione della governance on-chain attuale, ma rappresenta anche il nucleo della modularità e della sovranità commutabile del protocollo JAM.

Cosa ne pensi di questo modello di governance JAM? Discutiamone nei commenti!