La Bielorussia obbliga le banche a utilizzare le criptovalute per eludere le sanzioni

• Le criptovalute guadagnano terreno nel sistema bancario della Bielorussia
• La tokenizzazione e gli smart contract arrivano nel settore finanziario
• Le sanzioni accelerano la digitalizzazione e l'uso degli asset digitali

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha ordinato alle banche del paese di espandere l'uso delle criptovalute in risposta all'aumento delle sanzioni imposte dai paesi occidentali. La misura mira a garantire che il sistema finanziario locale continui a funzionare in modo efficiente, anche di fronte alle restrizioni imposte dal 2020.

In un incontro con rappresentanti della Banca Nazionale e dirigenti delle principali banche commerciali, Lukashenko ha sottolineato che le transazioni con asset digitali sono più diffuse che mai. Secondo lui, "le transazioni basate su criptovalute sono più attive che mai e il loro ruolo nel facilitare i pagamenti è in crescita."

I dati condivisi dallo stesso presidente rivelano che le transazioni esterne tramite exchange hanno totalizzato 1,7 miliardi di dollari nei primi sette mesi dell'anno. Si stima che il volume raggiungerà i 3 miliardi di dollari entro dicembre.

Lukashenko ha inoltre sostenuto l'uso della tokenizzazione nel settore finanziario, affermando che ciò ridurrebbe la dipendenza dagli intermediari, aumenterebbe l'automazione tramite smart contract e darebbe agli utenti un maggiore controllo sui propri asset. Per il presidente, "la digitalizzazione qui non è fine a sé stessa, ma serve a ottenere un reale effetto economico."

La mossa della Bielorussia è vista dagli analisti come un passo simile a quello intrapreso dalla Russia, che ha già creato una stablecoin ancorata al rublo. Secondo Andrew Fierman, responsabile della sicurezza nazionale presso Chainalysis, la Russia "è riuscita a eludere con successo le sanzioni legislative e ha già sviluppato una stablecoin supportata dal rublo", il che ha contribuito a "modellare la sua criptoeconomia parallela."

Recenti rapporti indicano inoltre che entità russe hanno utilizzato il settore delle criptovalute del Kirghizistan come percorso alternativo per eludere le sanzioni, con aziende locali che operano come facciata e collegate all'exchange russo Garantex. Dall'entrata in vigore della legislazione favorevole nel 2022, il volume di queste transazioni ha raggiunto i 4,2 miliardi di dollari entro la metà del 2024, trainato principalmente dagli utenti russi.

L'Unione Europea ha mantenuto severe sanzioni contro la Bielorussia dalle elezioni del 2020. Valide fino a febbraio 2026, le misure includono il congelamento degli asset, restrizioni finanziarie e divieti di viaggio, colpendo 310 individui e 46 entità associate al governo. In questo contesto, l'aumento dell'uso delle criptovalute emerge come una strategia per la sopravvivenza economica del paese.