Brevis raggiunge una velocità di prova senza precedenti del 99% su Ethereum

Brevis è ora alle porte degli obiettivi finali di proving della Ethereum Foundation. I suoi ultimi dati mostrano una copertura in tempo reale del 96,8%, avvicinandosi al target di meno di dieci secondi che ridefinirebbe la sicurezza del livello base.

Secondo un comunicato stampa condiviso con crypto.news il 15 ottobre, la Pico Prism zkVM di Brevis è diventata la prima a raggiungere una copertura di proving del 99,6% per i blocchi Ethereum attuali sotto i 12 secondi, con il 96,8% dei blocchi provati in quello che il settore considera tempo reale, ovvero meno di 10 secondi.

Questa performance, valutata rispetto all’attuale limite di gas di 45 milioni del mainnet, è stata raggiunta insieme a una riduzione del 50% dei costi hardware GPU precedentemente necessari per tali operazioni.

Mo Dong, CEO e co-fondatore di Brevis, ha dichiarato che l’infrastruttura ora gestisce “ciò che Ethereum sta effettivamente producendo oggi”, segnando una transizione dalla ricerca a un sistema pronto per la produzione.

“I numeri parlano da soli,” ha detto Mo Dong. “Abbiamo costruito un’infrastruttura che può gestire ciò che Ethereum sta effettivamente producendo oggi. Questa è una performance più veloce che porta a un’efficienza economica che rende il proving in tempo reale praticabile per il deployment in produzione.”

Un passo verso il futuro zero-knowledge di Ethereum

Brevis inquadra questo salto di performance come una risposta diretta a una delle inefficienze più fondamentali di Ethereum: l’enorme ridondanza computazionale del suo meccanismo di consenso.

Oggi, ogni transazione su una piattaforma come Uniswap viene rieseguita da oltre 800.000 validatori a livello globale, un design che garantisce sicurezza al costo di uno spreco immenso. Questa ridondanza è la ragione principale per cui i limiti di gas dei blocchi sono rimasti artificialmente bassi, poiché i validatori necessitano di hardware accessibile per tenere il passo con le richieste di riesecuzione.

Pico Prism dimostra che la verifica può essere scalata tramite prove crittografiche invece che con la forza bruta computazionale. In questo modello, un singolo prover genera una prova matematica della validità di un blocco, e l’intera rete può verificare tale prova in millisecondi, bypassando la necessità di esecuzioni ridondanti.

Dal punto di vista di Brevis, questo traguardo di performance chiarisce anche la roadmap verso una piena integrazione zkEVM su Ethereum Layer-1. Gli obiettivi fissati dalla Ethereum Foundation per luglio 2025 sono ambiziosi: copertura del 99%, proving sotto i 10 secondi e hardware accessibile in grado di validare a livello domestico.

Con solo un gap del 2,2% rispetto a tali metriche, Brevis sta posizionando Pico Prism come uno strato quasi pronto per il protocollo base di Ethereum. Il risultato è un ambiente in cui validatori, sviluppatori e utenti beneficiano tutti di una maggiore liveness e di una resistenza alla censura più forte.

Secondo quanto dichiarato, gli sviluppatori stanno già sfruttando questa infrastruttura per costruire una nuova classe di dApp. I principali protocolli, tra cui PancakeSwap, Usual e Frax, stanno utilizzando la tecnologia di proving di Brevis per advanced trading hooks, distribuzione trustless di ricompense e verifica cross-chain.

Queste applicazioni offrono un’anteprima dal vivo di un Ethereum post-scaling, dove gli sviluppatori possono attingere a una potenza di calcolo off-chain praticamente infinita mantenendo le garanzie di sicurezza ferree di Ethereum L1.