La prima proposta di tesoreria di Gavin: rilanciare la crescita umana di Polkadot attraverso “l’individualità”!

La scorsa settimana, Gavin Wood ha condiviso per la prima volta con la comunità, tramite una diretta streaming, la sua prima proposta di tesoreria scritta di suo pugno: la #1783 "Polkadot People Initiative". Non si tratta solo di una richiesta di budget, ma di un esperimento sistemico incentrato sulle "persone": permettere a individui reali, e non a bot o speculatori, di diventare la base economica e di governance di Polkadot.

#1783:

La proposta si basa su Project Individuality—un nuovo sistema di "prova di personalità" basato su zero-knowledge proof (ZK) e Bandersnatch Ring VRF, che garantisce "sono una persona reale, non solo un account". Questo sistema funzionerà su Polkadot People Chain, sarà gestito direttamente dalla governance e integrato senza soluzione di continuità con Polkadot Hub e l'app mobile, portando all'ecosistema la più equa iniziativa di incentivazione on-chain mai vista.

Il meccanismo di finanziamento a tre livelli è chiaro e trasparente: incentivi di registrazione per garantire che i primi partecipanti non siano svantaggiati, incentivi continui per premiare i partecipanti attivi e utili alla governance, e un pool globale di airdrop che distribuisce 250 dollari a settimana e un premio mensile di 2.500 dollari—il tutto eseguito automaticamente dalla logica on-chain, senza intervento umano.

Ancora più importante, dietro questo meccanismo si cela un'ambizione grandiosa: attraverso DIMMs (Decentralized Identity Mechanisms), mini-giochi di "proof of attention" e design anti-sybil, fare dell'"individualità" la nuova infrastruttura pubblica di Polkadot.

Dall'acquisizione utenti, sicurezza della rete, governance futura, integrazione con Hub fino all'esperienza mobile, la proposta delinea cinque direzioni strategiche per portare Polkadot dall'airdrop verso una vera "società di individui intelligenti".

Questa non è solo un'airdrop, ma una cerimonia di avvio per la "costruzione sociale". Gavin afferma: "I fondi della tesoreria dovrebbero investire nella logica, non negli individui." E questa, forse per la prima volta nella storia della tesoreria di Polkadot, è una proposta che unisce una visione chiara, una solida base tecnologica e un ideale sociale.

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Jay: Ehi, ciao a tutti, benvenuti alla nostra diretta speciale con Gavin Wood! Oggi parleremo della Polkadot People Initiative, ovvero la nuova proposta di referendum #1783 appena pubblicata. Abbiamo qui Gavin per spiegarcela di persona. Gavin, dove sei adesso?

Gavin: Ciao Jay, sono a Cascais, precisamente nella sua periferia.

Jay: Cascais? Che posto è?

Gavin: È una piccola città a circa mezz'ora di auto da Lisbona.

Jay: Oh, sei nel palazzo di Polkadot?

Gavin: Sì. Il palazzo è ancora un cantiere, probabilmente ci vorrà ancora un po' per essere completato. Ma sta prendendo forma. Questa volta non ho ancora avuto modo di fare un giro completo, quindi per ora non ci sono nuovi dettagli. Cercherò di trovare il tempo per visitarlo e la prossima volta vi aggiornerò sui progressi.

Jay: Fantastico. Sarebbe bello vedere qualche foto reale. I rendering fatti da Sasha di W3F erano davvero impressionanti.

Gavin: Spero che, una volta aperto ufficialmente, il risultato reale sia simile ai rendering.

Project Individuality: un sistema anti-sybil per la società degli agenti intelligenti

Jay: Bene, torniamo al tema principale di oggi. Questa proposta. Fammi vedere... sì, questa è la nuova proposta pubblicata pochi minuti fa. In realtà è una versione aggiornata della proposta presentata alcune settimane fa dall'account Entropretty.

Per ricapitolare: Entropretty aveva proposto di vendere circa 3 milioni di dollari in DOT in cinque giorni, convertendoli in Hollar, per un programma di "incentivazione dell'identità". Ma i dettagli erano poco chiari, quindi la maggioranza ha respinto la proposta, che è stata poi ritirata. Oggi abbiamo una versione rivista della proposta originale.

La modifica principale è: non si usano più DOT per fare DCA (acquisto periodico) di Hollar, ma si usano USDT e USDC per la conversione. In altre parole, si passa da stablecoin centralizzate a stablecoin decentralizzate supportate da meccanismi più affidabili.

Ancora più interessante, questa proposta include molte informazioni di background precedentemente non divulgate. Chi l'ha scritta? Sei stato tu?

Gavin: Sì, l'ho scritta io.

Jay: Bene, i primi risultati di voto mostrano che ci sono già 48.750 DOT a favore della proposta. Vediamo perché questi primi votanti sono così entusiasti. Leggerò e ti farò delle domande, va bene?

Gavin: Va bene, nessun problema.

Jay: Iniziamo da qui: nella proposta si legge: "Il progetto in arrivo è un nuovo sistema nativo Polkadot di 'Proof of Personhood', progettato e sviluppato da Parity Technologies negli ultimi tre anni—Project Individuality. È una struttura logica autonoma che fornisce una forte resistenza agli attacchi sybil per la società agentica che stiamo costruendo."

Quindi, Project Individuality è il nuovo nome di questo piano?

Gavin: Tecnicamente non è un nuovo nome. In realtà, quando ho presentato per la prima volta questo progetto uno o due anni fa, ho già usato questo nome. L'obiettivo era sottolineare che non si tratta di "identità", ma del concetto di "individualità".

In altre parole, vogliamo incorporare la protezione della privacy nel design del sistema, invece di replicare i sistemi di identità tradizionali.

Jay: Sì, ricordo che ne abbiamo parlato circa un anno fa in un bar a Vancouver. Hai detto che "individuality" significa che una persona può dimostrare di essere un individuo indipendente e costruire una reputazione in un contesto specifico, ma questa reputazione non viene forzatamente collegata o trasferita tra contesti diversi. È una sintesi corretta?

Gavin: Esattamente! Il punto chiave è che "individualità" è in realtà un servizio sociale che conosciamo da tempo, come il "diritto di voto". I governi forniscono questi servizi tramite l'identità, ad esempio rilasciando passaporti o carte d'identità.

Il problema è che, quando inizi a usare questi passaporti, carte d'identità o carte di credito, riveli "chi sei" e colleghi i tuoi comportamenti in diversi contesti.

Ed è proprio ciò che non vogliamo. Non vogliamo ottenere "individualità" attraverso questa strada sbagliata, ma costruirla correttamente fin dall'inizio—per fornire davvero il servizio di "individualità", senza essere ostaggio del concetto di "identità".

"L'airdrop più equo della storia": portare utenti reali on-chain, non speculatori

Jay: Fantastico. Nella proposta scrivi che questo sistema funzionerà su Polkadot People Chain, sarà supervisionato dalla governance di Polkadot e integrato senza soluzione di continuità nella prossima app mobile Polkadot e in Polkadot Hub. È basato su standard e API aperti, e accoglie integrazioni di terze parti.

A proposito, questa app mobile Polkadot sostituisce quella che abbiamo menzionato all'inizio dell'anno, la "Polkadot App" sviluppata dal team Birdo? O sono due progetti diversi?

Gavin: No, è la stessa. È la Polkadot App, ma ora la chiamiamo "Polkadot Mobile". È una nuova visione in linea con la "Second Era Strategy" di Polkadot—una ridefinizione di cosa dovrebbe essere Polkadot e come dovrebbe essere percepito in futuro.

L'app sta subendo una ristrutturazione: stiamo riorganizzando le priorità, alcune funzionalità sono rafforzate, altre posticipate. Ma in generale, è lo stesso team e lo stesso codice. Quindi non è un "restart totale", ma un aggiustamento di direzione.

Jay: Bene, entriamo nel vivo. Il cuore della proposta è finanziare una grande campagna di acquisizione utenti Polkadot, ovvero "The Fairest Airdrop Ever". L'obiettivo non è solo attrarre utenti esterni alla comunità Polkadot, ma anche persone comuni fuori dal mondo crypto.

I partecipanti non devono possedere alcun token, account o wallet—questo è completamente diverso dagli altri airdrop, non si valuta l'idoneità in base a "quanti click hai fatto in passato". I fondi includono anche incentivi a lungo termine, per assicurare che i nuovi utenti restino e contribuiscano all'ecosistema nel tempo.

La proposta menziona anche che Project Individuality fornirà il supporto tecnico di base per questa iniziativa, consentendo alle persone di entrare on-chain come "individui" e incentivandole a partecipare attivamente all'ecosistema.

Gavin: Esattamente. Il punto è che non può essere un evento "istantaneo". Deve essere sostenibile e lasciare un impatto duraturo. Solo così Polkadot potrà realizzare la sua strategia di crescita a lungo termine.

Jay: Anche questa parte è interessante: Polkadot ha bisogno di un piano di incentivazione utenti guidato dalla tecnologia, decentralizzato e sicuro. Questi fondi serviranno a questo scopo.

La cosa importante è che i fondi saranno gestiti interamente dalla logica automatica on-chain. Né Parity né altre entità dell'ecosistema parteciperanno alla distribuzione o avranno potere operativo. La logica seguirà esattamente quanto scritto nella proposta on-chain, sarà revisionata dalla governance standard di Polkadot e sottoposta ad audit esterni come il codice di sistema. Questo è fondamentale.

Perché nella proposta precedente, molti si chiedevano: "Perché usare i fondi della tesoreria? Perché non finanzia Parity o W3F?"

E qui spieghi che questo è un progetto fondamentale per la cittadinanza Web3, che deve essere realizzato nell'ambito di OpenGov, non dipendere da entità esterne.

Gavin: Esatto, e aggiungo un po' di contesto storico. In origine avevamo pensato di chiamare il progetto "Web3 Citizenship", ma ora quel nome è stato abbandonato. Nella proposta precedente era ancora presente perché non avevo partecipato direttamente a quella presentazione. Una volta notato, abbiamo subito corretto.

In realtà, questa è una campagna di crescita utenti Polkadot.

Essendo una campagna di crescita utenti Polkadot, è giusto che sia finanziata da Polkadot stesso.

Tre livelli di incentivi per portare utenti on-chain su larga scala

Jay: Ok, chiaro. Ora entriamo nei dettagli sull'uso dei fondi. I fondi saranno suddivisi in tre meccanismi di incentivazione indipendenti e completamente autonomi:

Il primo è l'"incentivo di avvio", per garantire che gli utenti che si uniscono per primi e partecipano attivamente a Polkadot People non subiscano perdite economiche, anzi possano ottenere un certo profitto. L'importo individuale sarà di 200, 100 o 50 dollari a seconda del momento di partecipazione.

Quindi questa parte è un semplice incentivo alla registrazione, giusto?

Gavin: Sì, fondamentalmente serve a far sì che le persone diventino davvero parte del sistema e si impegnino. Ma non si tratta solo di "scaricare un'app". Vogliamo che i partecipanti dimostrino una reale e unica individualità, perché il sistema deve avere una forte resistenza agli attacchi sybil.

Puoi comprare un telefono economico e registrare un account, ma questo non prova che sei una persona indipendente. Servono segnali economici affidabili, pubblici e trasparenti, che chiunque possa verificare.

Jay: Ok, la seconda parte dei fondi sarà destinata a un meccanismo di incentivazione continua, riservato agli utenti attivi e utili nella nuova governance Polkadot. Ogni persona può ricevere fino a 10 dollari a settimana, in base al contributo, valutato da un sistema autonomo decentralizzato e affidabile dal punto di vista della teoria dei giochi. È il pool di incentivi per attività continue, giusto?

Gavin: Esatto, serve a mantenere gli utenti attivi. Ovviamente, nessuno diventerà milionario con questo sistema (ride), serve solo a fornire un incentivo moderato per la partecipazione continua.

Ancora più importante, questa "attività" deve avere valore reale per l'ecosistema Polkadot. Non basta cliccare a caso, bisogna creare valore economico reale. Qui si parla di un sistema di "oracleizzazione".

Perché serve questo sistema?

• Innanzitutto, il meccanismo Proof of Personhood richiede un sistema di oracleizzazione di supporto;
• Inoltre, a lungo termine, un sistema di oracleizzazione decentralizzato efficace è di enorme valore per tutta la piattaforma applicativa Polkadot—sia per i team delle parachain della comunità che per i prodotti sviluppati da Parity.

In breve, è un meccanismo per raggiungere un consenso ragionevole su "questioni non controverse", una infrastruttura utile.

Jay: Ricordo che l'anno scorso, parlando di Proof of Personhood, hai menzionato anche "oracleizzazione" e il concetto di "giustizia". Ora siete andati oltre?

Gavin: Sì, siamo andati oltre. Il sistema di oracleizzazione si chiama Mob Rule. Significa "regola della folla", ma l'obiettivo finale è evolverlo in un sistema più "giudiziario", simile ai tribunali civili tradizionali—ovviamente qui "meccanismo" si riferisce all'infrastruttura di teoria dei giochi.

Per ora, Mob Rule è sufficiente per le esigenze attuali.

Jay: Capito, andiamo avanti. Infine, la maggior parte dei fondi sarà destinata al sistema globale di airdrop settimanali: premi casuali di piccolo importo agli utenti Polkadot di tutto il mondo. Ogni premio è di circa 250 dollari, con un "super premio" mensile da 2.500 dollari. Si prevede di assegnare circa 140 premi a settimana, mantenendo la probabilità di vincita sotto 1/10. Sembra una lotteria per mantenere alto l'interesse.

In pratica, la proporzione di distribuzione tra queste tre categorie non è ancora definita, sarà decisa dalla governance Polkadot. Ma si prevede che non più di un terzo dei fondi andrà ai primi due (incentivi di registrazione + attività), mentre i restanti due terzi andranno al pool di airdrop.

Gavin: Penso che questa proporzione sia ragionevole. Ovviamente, la conferma finale spetta alla governance, ma al momento questa distribuzione è fattibile.

Jay: Quindi il primo passo è: convertire circa 3 milioni di dollari in Hollar, depositarli su Peoplechain, poi la comunità deciderà la distribuzione tramite votazione.

Gavin: Sì, è così. Penso che si possa considerare il rapporto 1/3 e 2/3 come parametro di riferimento. L'ho menzionato nella proposta per far capire che, se il risultato finale sarà davvero 1/3 contro 2/3, dovremmo rispettare questo consenso iniziale come votanti.

Dimostra di essere "una persona" e non solo un account grazie alla zero-knowledge

Jay: Nessun problema, è importante avere una direzione chiara. Andiamo avanti.

Project Individuality è la tecnologia di base di questa campagna di acquisizione utenti e di espansione della comunità. Non cerca di identificare le persone—non richiede documenti, numeri di telefono, email, carte bancarie o informazioni di pagamento, né login Web2. Rimane fedele all'ideale di Satoshi: nessuno lo gestisce, ma tutti lo mantengono insieme.

Project Individuality utilizza le più recenti tecnologie zero-knowledge, revisionate e supportate dal team di crittografia della Web3 Foundation, e sarà adottata anche dal protocollo JAM.

Questa tecnologia ci permette di affermare che gli utenti possono rimanere anonimi usando diverse applicazioni e servizi su Polkadot. In ogni app, l'utente opera con un alias non collegabile, e solo l'utente conosce la relazione tra i vari alias.

Fammi capire: se partecipo al "gioco di voto dei validatori" di cui abbiamo parlato, i miei dati e la mia reputazione in quel contesto non si trasferiscono in altri, come una chat privata o un'altra app, giusto?

Gavin: Esatto.

Jay: Come si ottiene questa "separazione dei contesti"?

Gavin: Tramite la tecnologia ZK. All'interno del team di ricerca della Web3 Foundation abbiamo sviluppato per anni una tecnologia di base chiamata Bandersnatch Ring VRF. Inizialmente non era pensata per questo progetto, ma per il protocollo JAM e la sua versione preliminare Sassafras, un meccanismo di produzione dei blocchi.

Spiegare esattamente come funziona è difficile (ride), ma è oltre ciò che serve capire ora. Garantisce che una persona appartenga davvero a un certo insieme di persone e possa generare un alias unico in un contesto specifico.

Ci sono due funzioni chiave, che rendono il sistema davvero ingegnoso:

1️⃣ Dimostrare di appartenere a un insieme.

Ad esempio, un insieme può essere tutte le persone che Polkadot ritiene reali; un altro insieme può essere tutti i validatori a un certo blocco. Possiamo definire un numero qualsiasi di insiemi, il che è molto utile.

2️⃣ Generare alias indipendenti per contesti specifici all'interno dello stesso insieme.

Ad esempio, in uno scenario di voto o governance, il mio nome (alias) è unico. Ma non può essere collegato agli alias di altri contesti. E nello stesso contesto, posso avere un solo alias, non posso crearne un secondo.

Questa è la chiave: ogni membro di un insieme ha e può avere solo un "nome"—non un'identità legale, non un username, ma un alias crittografico.

Questa è la tecnologia che supporta "individualità" e non "identità".

Jay: Sì, ma nello stesso contesto, l'alias può "sviluppare un'identità", giusto? Ad esempio, nel gioco, tutti imparano chi è "Swollen Mongoose", ma questa reputazione non si trasferisce altrove.

Gavin: Esattamente, a meno che l'utente scelga di collegarli.

Jay: Sì, ad esempio mostrando una prova per collegare le identità.

Gavin: Sì, esatto.

Dall'inchiostro al video: verificare che sei reale con meccanismi gamificati

Jay: Bene, parliamo di DIMMs.

DIMMs sta per "Decentralized Identity Mechanisms", una logica autonoma on-chain per rendere difficile e costoso impersonare più identità. I primi due sistemi DIMMs sono in fase finale di test e ottimizzazione e saranno lanciati nei prossimi mesi:

Proof of Ink (POI)

Proof of Video Interaction (PAVI)

Questi meccanismi funzioneranno su Polkadot People Chain, saranno gestiti dalla governance Polkadot e aperti a chiunque voglia estenderli. Parity prevede di proporre una terza e una quarta meccanismo nei prossimi mesi.

I DIMMs seguono quattro principi fondamentali:

1️⃣ Privacy—nessuna informazione personale richiesta;

2️⃣ Universalità—simile alla fungibilità, uguale per tutti, indipendente dalle relazioni sociali;

3️⃣ Trasparenza—chiunque può verificare lo stato degli altri;

4️⃣ Resilienza—resistente agli attori malevoli con molti fondi ma risorse limitate.

"Proof of Ink" l'hai già presentato al Web3 Summit 2024, ma "Proof of Video Interaction" è spiegato pubblicamente per la prima volta. Offre un'alternativa a chi trova "Proof of Ink" troppo impegnativo.

In pratica, ogni settimana i partecipanti trascorrono 5 minuti in una videochiamata sincronizzata con 15 utenti da tutto il mondo, giocando a un mini-gioco semplice e silenzioso. Il gioco è divertente, coinvolgente e molto semplice. Ricordo la demo interna durante il retreat di Parity. Vuoi parlarne di più?

Gavin: Penso che la descrizione nel testo sia già abbastanza chiara. Quando sarà online, le persone lo capiranno subito, si scambieranno opinioni, scriveranno articoli, commenteranno. Quindi non credo sia necessario aggiungere altro ora.

Jay: Ok, aspettiamo il lancio. Ma bisogna partecipare ogni settimana, giusto?

Gavin: Sì, l'idea è di avere un'interazione settimanale, in un orario che sia comodo per utenti di tutto il mondo. Probabilmente sarà intorno alle 9 del mattino GMT, forse nel weekend. Ma serve ancora ricerca per trovare il momento migliore. In futuro potremmo adattarci ai feedback della comunità.

Il principio è: tutti partecipano contemporaneamente. Il gioco serve a testare la "concentrazione", quindi non puoi gestire più account contemporaneamente.

Jay: Sì, ma spero solo che non sia alle 2 di notte a Toronto...

Gavin: Ci ho pensato (ride). Per gli utenti delle Americhe, potremmo organizzare una sessione separata, perché per Europa e Asia va bene il giorno, ma per le Americhe sarebbe scomodo.

Potremmo introdurre un meccanismo per verificare che i giocatori siano davvero in quella regione, ad esempio chiedendo di mostrare la luce del giorno fuori dalla finestra, così possono partecipare a una sessione sincronizzata separata.

Jay: Capito. In realtà, questi giochi non possono essere "completamente inviolabili", giusto? L'importante non è la perfezione, ma rendere la falsificazione di identità multipla estremamente costosa e scomoda.

Gavin: Esattamente. Il gioco è molto semplice, serve solo a testare se il giocatore presta davvero attenzione. In altre parole, è una "Proof of Attention", o meglio "Proof of Undivided Attention".

Cinque strategie per portare Polkadot dall'airdrop a un vero sistema sociale

Jay: Ottimo. Vediamo ora i cinque punti strategici che hai scritto nella proposta.

La sezione strategica (Strategy) prevede che questa iniziativa sia parte di un piano più ampio, coordinato con altre azioni.

Primo, materiali promozionali di alta qualità: bisogna far conoscere questa "iniziativa di donazione" a livello globale e spiegare come partecipare e il suo significato.

Nei prossimi giorni, settimane e mesi, membri di Parity e Web3 Foundation diffonderanno il messaggio su diverse piattaforme, aiutando la comunità a capire e promuovere l'iniziativa.

Si prevede di usare materiali professionali e canali mediatici mainstream per raggiungere un pubblico più ampio.

Gavin: Sì, questa intervista è solo l'inizio, ma l'obiettivo finale è uscire dal mondo crypto e raggiungere il grande pubblico, non solo la comunità Polkadot.

Jay: Esatto. E penso che serva una pianificazione seria. In realtà, questa conversazione e l'articolo della proposta sono già il punto di partenza.

Ma l'obiettivo è chiaro: comunicare a tutta la società, non solo al mondo Web3. C'è già qualcuno responsabile di questa strategia di comunicazione?

Gavin: Certo, all'interno di Parity e Web3 Foundation ci sono membri con esperienza e creatività che potrebbero coordinare o supportare questo lavoro. Ma voglio che la comunicazione sia aperta e decentralizzata. Non vogliamo lavorare a porte chiuse, anche perché queste organizzazioni non sono enormi. Preferiamo che sia un'attività dal basso, che coinvolga il maggior numero possibile di membri della comunità.

Jay: Capito. Forse è presto per chiederlo, ma pensi che in futuro ci sarà una nuova proposta di spesa per sostenere questa strategia di comunicazione?

Gavin: Penso che, se qualcuno (Parity, Web3 Foundation, membri della comunità o team) presenterà una proposta ragionevole per ampliare l'impatto dell'iniziativa e attrarre più utenti, tutti i votanti dovrebbero essere pronti a esprimere la propria opinione e votare.

Jay: Bene, il secondo punto strategico: integrare profondamente il protocollo di staking di Polkadot con questa iniziativa, per aumentare la sicurezza della rete e ridurre i costi complessivi.

La filosofia della "nuova politica Polkadot" è: fornire ricompense economiche eque e a lungo termine a tutti coloro che contribuiscono alla sicurezza di Polkadot. Così Polkadot può ottenere sicurezza a costi inferiori, ridurre la fornitura totale di token e porre fine all'inflazione; gli utenti comuni possono ricevere premi e servizi con semplici operazioni sul telefono.

In altre parole, DOT realizza davvero l'ideale di Satoshi: gli individui collaborano sistematicamente per mantenere la rete e ricevono una quota equa da un pool di valore limitato.

Sembra parte del "nuovo meccanismo di nomina" di cui parlavi, giusto?

Gavin: Sì, anche se non ho ancora scritto un documento ufficiale, voglio discuterne a fondo con il team di ricerca della Web3 Foundation e altre persone di fiducia.

Ma per me questa direzione è sensata. Ne abbiamo già parlato in passato, vero Jay? Soprattutto in relazione alla limitazione della fornitura e alla costruzione di un modello economico sostenibile.

In passato, la sicurezza di Polkadot era finanziata principalmente dall'inflazione, cioè emettendo nuovi DOT per pagare la rete dei validatori, ma era un modello costoso e insostenibile.

Ora dobbiamo ripensare: oltre ad aumentare la domanda, possiamo fornire sicurezza tramite una decentralizzazione strutturale? Far sì che la sicurezza derivi da una grande ma dispersa comunità, non solo dal collaterale di capitale.

Questo rende la rete più sostenibile economicamente e ci dà maggiore libertà strategica, rendendo il modello economico di Polkadot più sano.

Jay: Tuttavia, ci saranno ancora incentivi a partecipare alla "sicurezza", come scegliere i validatori, giusto?

Gavin: Sì. Gli incentivi saranno simili alle "ricompense di nomina", ma molto più bassi, perché partecipare non comporta rischi economici.

Jay: Capito, molto interessante. Finora abbiamo tre direzioni strategiche:

Primo, acquisizione utenti (funnel),

Secondo, sicurezza (security),

Terzo, governance.

Gavin: Esatto. Il terzo punto è integrare completamente questo meccanismo nella governance di Polkadot. Oltre al nuovo protocollo di staking, può essere usato per decentralizzare e democratizzare la governance.

Un sistema Polkadot People di successo può istituire un tesoro indipendente secondo il principio "una persona, un voto", o introdurre un meccanismo di voto quadratico sicuro.

Inoltre, chi sostiene e promuove proposte di successo otterrà maggiore peso di voto in futuro. Con il tempo, la OpenGov di Polkadot potrebbe evolvere in Polkadot FutaGov (future governance).

Jay: Futa? Sta per "Future Governance"?

Gavin: Sì, "Futa" viene da "Futaki", una combinazione di "Future" e "Takai" (alto livello), ma il nome non è ancora definitivo (ride).

Jay: "FutaGov" suona bene.

Gavin: (ride) Sì, in sostanza è un altro gioco di governance basato sull'individualità.

Jay: Giusto. E per giocare a questo gioco di governance serve un sistema di individualità decentralizzato e robusto, che garantisca stabilità economica e faccia evolvere la governance.

Bene, il quarto punto è interessante: integrazione completa con Polkadot Hub. Con Polkadot Hub come complemento importante per lo sviluppo di dApp nell'ecosistema delle parachain, più persone potranno costruire prototipi e prodotti in modo rapido ed efficiente.

Ma se vogliamo che questa strategia riporti Polkadot al ruolo di "innovatore leader", gli sviluppatori di Hub hanno bisogno di più della semplice infrastruttura di smart contract. Le grandi aziende Web2 sanno che agli utenti piacciono i servizi gratuiti, ma questi richiedono una forte difesa anti-sybil.

Gavin: Polkadot dovrebbe consentire trasferimenti a costo zero. Se invii 50 dollari a un amico, dovrebbe ricevere 50 dollari, non 49,98. Soprattutto quando si tratta di "denaro", questo è fondamentale.

Quando il "sistema di individualità" sarà completamente integrato nel core logico ad alte prestazioni di Polkadot—Polkadot Hub—i risultati di questa iniziativa potranno essere massimizzati e avere un impatto economico reale.

Jay: Fantastico, puoi approfondire?

Gavin: Certo. In Parity e nel team Fellowship abbiamo lavorato su Polkadot Hub per anni, ora siamo vicini al risultato. Polkadot sta completando la sua trasformazione, evolvendosi in una nuova "L1 smart contract hosting platform". Abbiamo una tecnologia potente, ma per avere successo dobbiamo attrarre utenti, sviluppatori, team, imprenditori e visionari.

Uno dei punti chiave è avere un meccanismo anti-sybil economicamente solido, che permetta di creare "servizi gratuiti" su Polkadot L1.

Questo è fondamentale. Da un lato abbiamo il protocollo JAM, che offre grande capacità di calcolo e storage; dall'altro serve un secondo pilastro: il meccanismo anti-spam. Il "sistema di individualità" è il cuore di questo livello economico anti-spam.

Jay: Ottimo. Il quinto punto è: integrazione non solo nell'app mobile nativa di Polkadot, ma anche in tutte le interfacce completamente supportate. Per qualsiasi servizio che mira all'adozione di massa, l'accessibilità è fondamentale, sia web, desktop o mobile.

Polkadot avrà un team dedicato per garantire un'esperienza fluida e piacevole su qualsiasi dispositivo. Ricordo che la scorsa settimana nello show Space Monkeys hai menzionato i tre punti di accesso che Polkadot App supporterà, è questo?

Gavin: Sì, lo chiamavo "la seconda era di Polkadot".

È una parte della strategia a lungo termine di Polkadot: portare tutti i servizi e le esperienze Polkadot nelle mani degli utenti senza attriti, rendendo l'uso un'esperienza piacevole.

Attualmente, sia in Polkadot che in altri progetti Web3, l'esperienza utente non è ancora ideale. Se devo passare da un exchange centralizzato per iniziare, non è Web3. Non è l'esperienza che vogliamo per i nuovi utenti.

Non mi preoccupo troppo degli utenti crypto esistenti—sono pochissimi nel mondo, le stime più recenti parlano di 300.000-500.000 persone. Il vero target sono le persone comuni.

Jay: Mi sembra un obiettivo persino ottimistico (ride).

Gavin: (ride) Ma non è una novità. Se guardi le vecchie interviste di Steve Jobs negli anni '80, insisteva sempre: "La tecnologia deve essere un'esperienza piacevole." Questo è uno degli obiettivi della strategia di acquisizione utenti di Polkadot.

Jay: Esatto. E qui "esperienza piacevole" non significa "super semplice" come in Web2—tipo basta inserire l'email e tutto è legato a un'identità centralizzata. Polkadot vuole offrire un'esperienza diversa: soprattutto con l'arrivo dei DIMM, può aggiungere più elementi umani e comunitari, rendendo l'esperienza davvero piacevole.

Non si tratta solo di creare "cittadini Polkadot", ma di costruire un senso di comunità.

Gavin: Esatto, è proprio questo il messaggio che voglio trasmettere con "Agentic Society" e "Polkadot People".

Stiamo davvero costruendo una "società"—una comunità in cui le persone vogliono interagire e partecipare insieme.

E il nome "Polkadot People" è perfetto: mette Polkadot al centro e si concentra sulle "persone". L'unione di queste due parole è azzeccata e facile da ricordare.

Questa è la mia prima proposta di tesoreria, spero possa essere un modello di riferimento

Jay: Bene, dobbiamo concludere, ma questa conversazione è stata davvero fantastica. La cosa più entusiasmante è che, per la prima volta, la tesoreria di Polkadot presenta una visione così chiara—una strategia concreta e attuabile. Davvero incoraggiante, dà fiducia nel futuro.

Possiamo aspettarci altre proposte simili in futuro?

Gavin: Penso di sì. In effetti, è la prima volta che scrivo personalmente una proposta di tesoreria.

Jay: Wow, davvero, probabilmente è la prima volta.

Gavin: Quando ho scritto questa proposta, il mio primo obiettivo era spiegare chiaramente come usare i fondi e per cosa; ma in fondo speravo anche di stabilire uno standard: se fossi un votante DOT, vorrei che le proposte di spesa della tesoreria fossero fatte così.

Penso che una buona proposta debba includere:

• Obiettivi strategici chiari; 
• Uso specifico dei fondi; 
• I fondi devono essere investiti in "logica di sistema" e non in "individui"; 
• Spiegare chiaramente quali azioni di supporto sono necessarie per massimizzare l'impatto. 

Negli ultimi anni ho visto troppe proposte prive di questa struttura. Una buona proposta non deve essere lunga—l'importante è essere concisi, incisivi e focalizzati: chiarire tre cose, spiegarle, realizzarle, poi basta.

Jay: Concordo pienamente. A proposito: dato che stiamo riducendo l'emissione di DOT e le entrate della tesoreria, c'è una proposta per abolire il meccanismo di burn dell'1% di DOT, la sostieni?

Gavin: Sì, la sostengo. Con la nuova struttura dell'offerta di DOT, continuare a bruciare quell'1% non ha più senso. Quindi sono d'accordo che il meccanismo di burn vada abolito. Se non si brucia, quei fondi dovrebbero andare nel buffer di emissione, non "sparire nel nulla" come ora.

Jay: Giusto, sarebbe davvero uno spreco. Fantastico, Gav, grazie mille per essere stato con noi! Buona giornata e a presto!

Gavin: Grazie a te, Jay. È stato un piacere chiacchierare qui.

Video originale: