I millennial che detengono più criptovalute stanno raggiungendo il picco dei divorzi, ma la legge non è ancora pronta.

Il problema più grande che la maggior parte delle persone coinvolte deve affrontare è: non sanno nemmeno che il coniuge possiede criptovalute.

Scritto da: Kevin Williams

Tradotto da: Chopper, Foresight News

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• Il sistema legale statunitense (in particolare il diritto di famiglia) non è riuscito a tenere il passo con lo sviluppo rapido delle criptovalute, mentre la generazione dei millennial, che detiene la maggior parte delle criptovalute, sta entrando nel periodo di maggiore incidenza dei divorzi.
• La divisione delle criptovalute è simile a quella di altri beni come gli immobili e può essere gestita in diversi modi: divisione diretta on-chain di asset come bitcoin, vendita e divisione del controvalore in valuta fiat, oppure compensazione del valore del wallet digitale con altri beni.
• Un esperto texano di indagini su asset cripto afferma che il problema più grande che i suoi clienti (per lo più donne) devono affrontare è che non sanno nemmeno che il marito possiede investimenti in criptovalute.

Il divorzio porta sempre con sé questioni spinose sulla divisione dei beni coniugali. Nella maggior parte dei casi, la soluzione è piuttosto diretta: i beni della coppia devono essere divisi con precisione, ma asset come il cane di famiglia o l’acquario non possono essere gestiti così facilmente. Tuttavia, se pensi che la disputa su “chi ottiene il cane” sia già abbastanza complicata, la divisione delle criptovalute rappresenta una vera sfida.

Oggi, molte famiglie hanno accumulato criptovalute solo di recente, e il recente crollo di asset come bitcoin ed ethereum dopo aver raggiunto massimi storici ha minato la fiducia degli investitori, rendendo ancora più incerta la strada per la divisione di questi asset. Ma per molti coniugi americani, il prezzo attuale delle criptovalute non è nemmeno il problema principale, poiché questi asset sono estremamente facili da nascondere a insaputa dell’altro coniuge.

“Nei casi di divorzio, i problemi causati dalle criptovalute sono simili a quelli dei conti offshore di lunga data, con la differenza che gli asset cripto possono essere trasferiti istantaneamente e senza lasciare tracce,” afferma Mark Grabowski, professore di diritto informatico ed etica digitale presso la Adelphi University e autore di diversi libri sulle criptovalute. Aggiunge che la questione chiave è che la proprietà degli asset cripto non è determinata dal nome sull’account, ma da chi possiede la chiave privata.

“Finché uno dei coniugi controlla il wallet, di fatto controlla questi asset,” dice Grabowski.

Oggi, gli avvocati devono emettere citazioni per ottenere i registri degli exchange, tracciare le transazioni sulla blockchain e verificare se le criptovalute sono state acquistate prima o dopo il matrimonio.

“A causa della mancanza di trasparenza e di standard di dichiarazione unificati, è molto facile per una parte nascondere o sottostimare la quantità di criptovalute possedute. I tribunali stanno ancora cercando di tenere il passo con lo sviluppo di questo settore,” sottolinea Grabowski.

In teoria, la divisione dei beni cripto in caso di divorzio dovrebbe essere coerente con quella di altri beni. Renee Bauer, avvocato divorzista che ha gestito casi di divisione di asset cripto, afferma che la questione centrale del contendere tra i coniugi sembra semplice: chi ottiene il wallet?

“Ma questa domanda porta con sé una serie di complessità che la divisione tradizionale dei beni non ha mai incontrato,” afferma Bauer.

La prima sfida è determinare la reale consistenza degli asset cripto.

“I conti pensionistici hanno estratti conto, gli immobili hanno indirizzi precisi, ma le criptovalute possono essere conservate su un exchange o in un hardware wallet che una parte ‘casualmente dimentica di menzionare’,” spiega Bauer.

Pertanto, il processo di tracciamento degli asset cripto è sia un lavoro investigativo che di digital forensics. Una volta verificati gli asset, il passo successivo è stabilire a chi spetti la custodia.

“Alcune coppie vogliono mantenere intatto il wallet digitale (soprattutto chi lo ha gestito durante il matrimonio), mentre altre preferiscono una divisione monetaria completa,” dice Bauer.

I tribunali stanno ancora esplorando il modo migliore per affrontare queste questioni.

“C’è anche il problema della sicurezza: se una parte consegna la chiave privata, cede completamente il controllo dell’asset; se si rifiuta, il tribunale deve decidere come imporre l’accesso,” aggiunge Bauer.

Ricorda un caso in cui un avvocato poco esperto di criptovalute cercò di compensare il valore del bitcoin con altri beni, senza rendersi conto che questa soluzione non era né semplice né equa.

“Molti avvocati divorzisti non sono ancora aggiornati sul settore e spesso non chiedono nemmeno la divulgazione degli asset cripto. Nel Connecticut, dove lavoro, nei moduli di dichiarazione finanziaria non c’è una sezione specifica per le criptovalute. Per alcuni, se non si indaga attivamente, si rischia di perdere un asset prezioso,” afferma Bauer.

Investigatori di asset cripto: i detective privati dell’era del divorzio digitale

BlockSquared Forensics è una delle poche aziende che può aiutare a rintracciare asset cripto nascosti. Ryan Settles, fondatore e CEO dell’azienda con sede in Texas, afferma che dalla fondazione nel 2023 la domanda per i loro servizi è cresciuta esponenzialmente. BlockSquared si concentra su questioni legate alle criptovalute in casi di diritto di famiglia e divorzio.

Se uno dei coniugi (Settles afferma che si tratta per lo più di donne) sospetta che il partner nasconda asset cripto, il loro avvocato può incaricare BlockSquared di indagare – dalla semplice verifica degli asset al tracciamento interstatale dei flussi di criptovalute, fino all’analisi approfondita di wallet ed exchange. L’azienda fornisce poi al cliente un diagramma di flusso dettagliato che traccia i movimenti delle criptovalute con tanto di timestamp.

Secondo lui, la richiesta di indagare se il coniuge possieda asset cripto sta diventando sempre più comune, “soprattutto nei casi di divorzio tra persone ad alto patrimonio.”

Ryan Settles, fondatore e CEO di BlockSquared Forensics, Texas

Settles sottolinea che i millennial sono la generazione che detiene più criptovalute e che nei prossimi sei mesi questa fascia d’età entrerà nel periodo di maggiore incidenza dei divorzi. Con l’aumento degli asset cripto detenuti, la ricerca di questi asset nei casi di divorzio diventerà sempre più comune.

Un altro aspetto su cui Settles si concentra è la responsabilità fiscale del coniuge, assicurandosi che la questione sia gestita correttamente durante il divorzio.

“Ci sono molte questioni fiscali e la maggior parte delle persone (inclusi molti avvocati) non le conosce,” afferma Settles. Aggiunge che anche una singola transazione in criptovalute può generare numerosi eventi imponibili e requisiti di dichiarazione che possono sorprendere anche avvocati esperti in contenzioso.

“La maggior parte degli avvocati non capisce la materia né la terminologia tecnica, spesso si fidano ciecamente senza mai verificare,” afferma Settles.

In molti dei casi che ha gestito, la moglie non solo ignorava che il marito investisse in criptovalute, ma dopo la divisione degli asset si trovava a dover affrontare una pesante tassa sulle plusvalenze.

“A differenza dei conti di risparmio, il valore delle criptovalute può fluttuare drasticamente anche in un solo giorno,” dice Bauer, “la vendita delle criptovalute per dividere i proventi può generare tasse sulle plusvalenze; mentre il mantenimento degli asset può portare a nuove dispute in caso di variazioni di valore.”

L’IRS degli Stati Uniti ha requisiti di dichiarazione relativamente flessibili per le criptovalute, il che complica ulteriormente la situazione.

“Ci sono così tanti dettagli che molti avvocati annuiscono e sorridono, fingendo di capire,” dice Settles.

Tuttavia, afferma che di solito solo quando ci sono motivi fondati per sospettare che il coniuge nasconda una grande quantità di asset cripto, i clienti si rivolgono a società come la sua. L’anticipo richiesto dall’azienda è di 9.000 dollari, mentre le indagini possono arrivare a costare fino a 50.000 dollari; Settles afferma che i loro servizi spesso costano più degli avvocati.

Le principali sfide legali nella divisione degli asset cripto

Roman Beck, professore alla Bentley University e direttore del Crypto Ledger Lab, afferma che, trattandosi di un settore relativamente nuovo, il modo migliore di procedere dovrebbe essere: il tribunale non divide il wallet digitale in sé, ma gli asset che esso controlla.

“La legge sulle criptovalute non è così speciale come si potrebbe pensare. Il principio di base è semplice: dal punto di vista fiscale e della maggior parte delle leggi patrimoniali, le criptovalute sono considerate beni, non valuta,” afferma Beck.

Ciò significa che, nei casi di divorzio, bitcoin, ethereum, stablecoin e NFT acquisiti durante il matrimonio sono generalmente considerati beni coniugali, come un conto di intermediazione o una seconda casa, e la modalità di divisione dipende dalla legge dello stato di residenza.

“Il tribunale non divide il wallet, ma il valore,” sottolinea Beck.

Afferma che la vera questione legale non è “chi ottiene il wallet?”, ma “come distribuiamo il valore economico rappresentato dal wallet e chi si assume la responsabilità tecnica della custodia dopo?”

Questo richiede che tribunali e avvocati scelgano tra tre opzioni: divisione diretta on-chain degli asset, vendita e divisione della valuta fiat, oppure compensazione con altri beni.

“Dal punto di vista tecnico, il wallet è essenzialmente un insieme di chiavi private, di solito conservate su dispositivi hardware, app mobili o persino scritte su carta. Dopo il divorzio, non è possibile condividere in modo sicuro un hardware wallet o una chiave privata,” spiega Beck.

Un altro fattore di complessità nei casi di divorzio con criptovalute è la volatilità degli asset sottostanti. Le fluttuazioni di prezzo rendono difficile per i coniugi concordare il momento della divisione, sia per la relazione che per gli asset digitali. Solo negli ultimi due mesi, il prezzo del bitcoin è sceso da oltre 126.000 dollari a circa 80.000 dollari, una diminuzione del 35%, annullando tutti i guadagni dell’anno e oscillando drasticamente ogni giorno.

Se le parti riescono a gestire la questione in modo razionale e non emotivo, una delle soluzioni più semplici è dividere il wallet on-chain, creando nuovi wallet per ciascun coniuge affinché continuino a detenere la propria quota di asset cripto; oppure stipulare un accordo legale che definisca la percentuale di proprietà di ciascuno nello stesso wallet.

“Non è necessario vendere subito gli asset,” afferma Beck.

Tuttavia, nella pratica, spesso una delle parti non ha familiarità con l’uso dei wallet e quindi non si fida di questa soluzione.

Proprio come una coppia può non voler vendere una casa in un mercato depresso, le parti possono concordare di affidare gli asset cripto a un terzo di fiducia, che li custodirà fino a quando il mercato non migliorerà (raggiungendo il valore minimo concordato), per poi venderli.

Ma Beck aggiunge che, sebbene dal punto di vista economico e tecnico i coniugi possano chiarire la percentuale di proprietà legale con uno qualsiasi dei metodi sopra descritti e rimandare la liquidazione fino a condizioni di mercato migliori, ciò presuppone che le parti siano d’accordo – “ma la maggior parte delle persone vuole solo chiudere la questione il prima possibile.”

Trasparenza dei ledger blockchain e procedimenti giudiziari

Un aspetto positivo è che, nonostante la reputazione delle criptovalute come “paradiso dell’anonimato”, alcune delle loro caratteristiche possono in realtà favorire i procedimenti di divorzio.

“Bitcoin, ethereum e altre blockchain pubbliche sono essenzialmente ledger trasparenti, ogni transazione è registrata in modo permanente. In altre parole, l’analisi dei dati on-chain rende la blockchain un testimone finanziario estremamente paziente,” afferma Beck, “basta sapere come leggere la blockchain per trovare tracce di audit perfette... Il vero campo d’avanguardia non è la legge in sé, ma la tecnologia forense.”

La diffusione delle criptovalute negli Stati Uniti (secondo recenti sondaggi Gallup e Pew Research Center, tra il 14% e il 17% degli adulti statunitensi ha posseduto criptovalute) sta costringendo il diritto di famiglia a diventare sempre più data-driven.

“La combinazione di ledger trasparenti e potenti strumenti di analisi offre ad avvocati e giudici strumenti senza precedenti per ricostruire i comportamenti finanziari, cosa impossibile nell’era del contante. Le questioni politiche future non riguarderanno la possibilità di tracciare, ma il livello di controllo che i tribunali richiederanno nei casi di divorzio ordinari,” afferma Beck.

Nonostante ciò, questo non significa che la gente smetterà di tentare di nascondere asset. Settles afferma che di solito, in 20 minuti, riesce a vedere i movimenti degli asset sul ledger.

“Iniziano a trasferire asset in modo frenetico, a nasconderli o a spostarli su servizi di mixing. È un processo piuttosto interessante,” dice Settles.

E tutte queste azioni sono tracciabili.